Il quartiere Torre del Fiscale attraversato dall’antica Via Latina

Il quartiere del Tor Fiscale attraversato dall’antica Via Latina

Torre del Fiscale è un quartiere situato al centro del VII Municipio; abitanti n 2.250, estensione ha 29,10 da PPE + 6Ha fuori perimetrazione. Seppur piccolo e malamente collegato alla città, rappresenta una enclave di ex abusivismo storico, molto appetita dalla speculazione edilizia, ma anche di disagio sociale e povertà.

Delimitato dai confini del Parco dell’Appia Antica, è percorso centralmente dall’ antica via Latina e lambito dagli imponenti resti dei grandi Acquedotti Claudio e Felice. Su tutto il quadrante svetta la torre medievale recentemente restaurata dal Mibac che da il nome a tutto il quartiere.

Si tratta di un piccolo cuneo di Agro Romano, con alta valenza archeologica, inserito nello sviluppo disordinato della metropoli. Luogo fortemente degradato, quartiere di abusivismo, cresciuto intorno una realtà agricola, è una delle tipiche borgate romane che, nate nel dopoguerra, hanno caratterizzato le periferie della città eterna, senza risparmiare neanche gli Acquedotti antichi, le cui arcate hanno dato una casa ai “baraccati”, quelli raccontati da P.P. Pasolini, baracche che oggi permangono ancora in parte, accanto a tentativi speculativi vari.

La storia

Il vecchio borgo rurale, di proprietà dell’Ing. Caroni Italo è stato lottizzato e attraverso una serie di convenzioni con il Comune di Roma, reso edificabile.

Questo ha generato intorno all’iniziale borgo costituito da piccole case con giardino e vecchi casali, la crescita disordinata di capannoni artigianali e semi industriali(molti dei quali oggi fatiscenti ed abusivi), piccole palazzine, enormi depositi di bus turistici. In cambio della lottizzazione, già dal 1953 il Caroni cedeva gratuitamente al Comune le strade e tutta l’area verde intorno agli acquedotti e ai monumenti disseminati nell’area (attraversata dall’antica Via Latina) per la costituzione di un parco pubblico che solo in parte è stato realizzato, pozzi, illuminazione etc..della grande antica via Celere (oggi Via di Torre Branca) e di terreni di risulta seminativi limitrofi ai lotti (oggi le strade del quartiere).

Con il Piano Acea degli anni ’70 l’assetto pubblico degli impianti idrici, fognari e di illuminazione venne realizzato. Intorno agli anni ’80, grazie alla crescita culturale ed identitaria dei suoi abitanti, con un enorme lavoro di riqualificazione anche fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, si è conseguita l’acquisizione di una nuova estesa area verde e finalmente la bonifica e la sistemazione a verde di una parte dell’area pubblica già esistente, che oggi con i suoi valori culturali costituiscono un Parco Pubblico di circa 10 ettari, gestito direttamente dai cittadini -Ass. La Torre del Fiscale OdV-. Ma facciamo notare che ad oggi il parco, che custodiamo con cura, è l’unico presidio pubblico dell’abitato. Recentemente, senza che ne fossimo a conoscenza, c’è stato un servizio delle Iene su un lago di idrocarburi che secondo loro si troverebbe sotto al parco ma noi sappiamo per certo che invece si trova nelle gallerie sotterranee corrispondenti in superficie ad una area posta al centro del quartiere e rischia di inquinare la falda acquifera; è una emergenza che risale a 4 anni fa, della quale si stava occupando il SIMU ma che in nome della tutela della salute pubblica, l’attuale amministrazione deve sveltire e affrontare con urgenza!

Tor Fiscale manca di qualsiasi servizio pubblico e privato: scuole, asilo, farmacia, uffici PT, centri per giovani/anziani, biblioteche o altre strutture culturali, negozi, pur previsti in un Piano Particolareggiato di Zona (zona O PPE n.22) approvato dalla giunta Veltroni, ma del quale nulla ad oggi è stato realizzato, se non le edificazioni private. Manca la sicurezza nelle strade che ancora non sono state completamente acquisite al patrimonio del Comune, non ci sono piazze, né marciapiedi, c’è ancor oggi un incremento di abusivismo edilizio e si soffre di un degrado culturale e di una forte sfiducia sociale, che dilaga nel vedere che nulla accade per migliorare le condizioni del quartiere.

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